La filigrana creditizia della moneta Le origini della moneta e la costruzione dello Stato fiscale moderno

La filigrana creditizia della moneta

Le origini della moneta e la costruzione dello Stato fiscale moderno

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Il mito della moneta-merce quale disciplina di buon governo è duro a morire. Poggia su una narrazione che è in verità un programma politico per dominare l’autorità statuale attraverso la sovranità dei mercati. La filigrana creditizia, che traspare anche dalle monete d’oro o d’argento, è il segno che la moneta è un credito, ma in una forma molto ingannevole. Capire le ragioni di quel mito, formatosi tra il XVII e il XIX secolo, significa rovesciare la narrazione e ripartire da capo, ovvero dal credito. Gli inizi sono antecedenti alle prime coniazioni di Creso e l’evoluzione della filigrana storica diviene più evidente quando si giunge alle sfide di John Law, che sono ancora le nostre. La storia monetaria è storia dei titoli di credito, di cui la moneta è un’espressione. Pare essere una promessa meno incerta di altre. Promette una potestà di comando su cose e lavoro, una potestà trasmissibile perché credito socialmente riconosciuto. Come ogni titolo di credito contiene un pegno da confidare a qualcuno, che lo accetta. La storia monetaria e creditizia è perciò storia di conflitti tra debitori e creditori. John Locke, Isaac Newton e John Law sono i combattenti a noi più vicini di quanto non sembri.

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À propos de l'auteur

Giuseppe Conti

Giuseppe Conti è nato nel 1955 a Gambassi, in provincia di Firenze. È Professore ordinario di Storia economica presso il Dipartimento di Economia e management dell’Università degli Studi di Pisa. I suoi campi d’interesse e ricerca sono: storia economica contemporanea, storia della moneta e della banca, storia delle crisi finanziarie e storia dell’organizzazione delle università e dei saperi.

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